Allarme attacchi informatici: i numeri del fenomeno e l’importanza della sicurezza

Gli attacchi informatici negli ultimi anni, oltre ad essere aumentati, sono sempre più mirati. Ed è quest’ultimo aspetto a destare maggiore preoccupazione, perché mina la sicurezza dei sistemi nazionali. Il cybercrime ha infatti dei riscontri anche politici e ce ne stiamo rendendo conto in questi ultimi mesi con gli attacchi di Anonymous o della rete Killnet, che di fatto hanno attivato una vera e propria cyberwar. Gli hacker russi hanno minacciato anche l’Italia, annunciando un attacco informatico con danni irreparabili e mettendo in allerta il Csirt Italia, l’agenzia che lavora a stretto contatto con l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza e che monitora lo stato dei sistemi di sicurezza nazionale. Il Csirt ha consigliato di effettuare controlli sulla vulnerabilità di siti istituzionali e non, proprio per far fronte ad un probabile attacco. A giustificare il clima di tensione sulla sicurezza online ci sono anche i dati, che destano non pochi timori.

Attacchi informatici: i numeri

 

Secondo il Report Clusit 2022 sulla sicurezza informatica, i crimini informatici sono in crescita e nel 2021 hanno causato nel mondo danni economici pari a 4 volte il PIL italiano. Nel 2021 si sono registrati 2,049 cyber attacchi molto gravi, con un aumento rispetto all’anno precedente del 10%. Oltre al numero degli attacchi, nel 2021 è anche aumentata la gravità, con un +29% di attacchi ad impatto elevato rispetto al 2020.
L’aspetto che tuttavia colpisce di più, è che nel 2021 gli obiettivi sono molto più precisi. Non ci si trova più di fronte a quello che i tecnici definiscono un “multiple targets”, ma al primo posto ci sono obiettivi governativi/militari, con il 15% del totale, facendo registrare un +3% rispetto agli anni precedenti; segue il settore informatica con il 14% e stabile rispetto all’anno precedente; al 3° posto con il 13% del totale, ci sono alla pari, gli obiettivi multipli, in discesa dell’8%, e la sanità con un +2%.

 

Se si guarda alle tecniche d’attacco, i Malware e i Ransomware rimangono i più utilizzati con il 41%. Seguono poi le tecniche “Unknown”, utilizzate nel 21% degli attacchi, il Phishing e Social Engineering con il 10% e infine  le vulnerabilità note con il 6%. Un quadro che permette di delineare un andamento ben preciso: gli attacchi hanno scopi ben indirizzati e utilizzano le tecniche più performanti. Del resto l’evoluzione tecnologica e la possibilità di accedere a dati sempre più completi permettono di mirare ad obiettivi che causano danni economici maggiori.
L’unica strada per proteggersi è quella di creare una rete di Cyber Sicurezza all’avanguardia, che permetta di eliminare le vulnerabilità e di essere in grado di difendersi in maniera tempestiva limitando il più possibile le conseguenze negative.

 

 

Cybersecurity: come tutelarla

 

La cyber security dev’essere al centro di tutte le politiche governative e anche aziendali, con la creazione di tema altamente specializzati al servizio del sistema. Il fenomeno è in ascesa e sarà utilizzato sempre più in chiave strategica. Coloro che desiderano lavorare nel settore informatico, devono assolutamente frequentare un master per diventare specialisti della cybersecurity, perché questa specializzazione consente non solo di proteggere l’azienda per cui si lavora, ma anche eventualmente di realizzare sistemi affidabili, se si decide di lavorare come liberi professionisti. Se si è già lavoratori, il master si può conseguire anche a distanza, grazie alle università telematiche come Unicusano, che permettono agli studenti di seguire da remoto le lezioni e di potervi accedere 24h/24, potendo così conciliare senza problemi studio e lavoro.