Claudio Lopez, un idolo per la tifoseria laziale

In attesa che i tifosi biancocelesti possano tornare ad apprezzare sul rettangolo di gioco campioni del calibro di quelli che hanno vestito la casacca della Lazio alla fine degli anni Novanta, è pur sempre bello andare a spulciare nell’album dei ricordi qualcuno tra i protagonisti di quegli anni così memorabili. Per chi non vuole perdersi nemmeno una notizia legata all’ambiente biancoceleste, il consiglio è quello di seguire i portali che si occupano di Lazio News, proponendo continui aggiornamenti e approfondimenti.

Uno dei grandi campioni che hanno vestito la maglia della Lazio a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila è senz’altro Claudio Lopez. Arrivato dalla Spagna e, nello specifico, dal Valencia, “El Pijo”, così è stato soprannominato, è stato uno dei più forti attaccanti argentini nel ruolo di seconda punta, in grado di andare a segno con un’incredibile continuità.

L’approdo di Claudio Lopez in maglia biancoceleste

Il periodo a cui abbiamo appena fatto riferimento rappresentava, per la Lazio e i suoi tifosi, una sorta di El Dorado. Disponibilità massima in termini di budget, stelle e Palloni d’Oro che volevano a tutti i costi sbarcare in Italia perché era considerato il campionato più bello e importante in tutto il mondo. Insomma, a Roma, sponda biancoceleste, non se la passavano affatto male, anche per via del fatto che, tra i vari colpi di Cragnotti, c’è stato anche Claudio Lopez.

Chiunque tifoso della Lazio che era presente in maniera assidua allo stadio in quegli anni vi può narrare le gesta di “El Piojo”. Il suo soprannome, che significa “il pidocchio”, era in realtà solo uno dei tanti aggettivi per evidenziare quanto potesse essere fastidioso, pungente e difficile da marcare per le difese avversarie.

La vita calcistica di Claudio Lopez ha sfiorato in più di un’occasione la possibilità di diventare una vera e propria leggenda. Il problema è che, nonostante le reti, gli assist e i trofei vinti in carriera, in realtà Claudio Lopez ha una bacheca fin troppo sguarnita ed è quello l’aspetto che non gli ha permesso di affermarsi come vera e propria icona del calcio di quegli anni.

Il ruolo in campo e la prima stagione con la Lazio

Claudio Lopez non si poteva considerare di certo una prima punta, ma è stato una seconda punta che aveva tutte le carte in regola per poter raggiungere picchi, in termini di gol e assist, davvero altissimi. Prima di arrivare alla Lazio, Claudio Lopez raggiunge il suo apice nell’avventura al Valencia con la finale di Champions League persa contro il Real Madrid. Con la maglia del Valencia ha segnato addirittura 72 reti prima del trasferimento in Italia.

La società di Cragnotti, dopo aver vinto lo scudetto, punta anche al colpo grosso in Europa. Per questo motivo, decide di non badare a spese e pesca a piene mani dalla Liga. Ebbene, il primo anno di Claudio Lopez in maglia biancoceleste è davvero una delusione in Serie A, dove non va mai a segno. Eppure, nessun tifoso ha brutti ricordi. Il motivo? Quello che è stato in grado di fare in Champions League.

Cinque le reti nella massima competizione in Europa. In effetti, d’altro canto, è stato acquistato dal Valencia proprio per fare la differenza in Champions League, eppure nemmeno con gli spagnoli è mai stato così decisivo. Celebre la tripletta rifilata agli ucraini dello Shakhtar. Nelle due stagioni seguenti si sblocca anche in serie A, finendo per ben due volte in doppia cifra in quanto a gol messi a segno e diventando a tutti gli effetti un idolo dei tifosi, non fosse altro per quell’entusiasmo e quella foga così contagiose dopo ogni marcatura.