Stufe a pellet: normativa e come ottenerle

Passione pellet: da alcuni anni ormai gli italiani hanno dichiarato amore eterno alla stufa a pellet. Un sentimento più che giustificato visto che questi dispositivi riescono a scaldare le stanze in modo efficiente, garantiscono un buon risparmio economico (se utilizzate correttamente) e soprattutto sono una fonte di riscaldamento ecosostenibile. Proprio la fonte combustibile amica dell’ambiente rende le stufe a pellet idonee a incentivi e bonus che consentono di risparmiare su acquisto e installazione. A patto però che rispondano a precisi requisiti. Che cosa tenere dunque a mente quando si decide di acquistare questi dispositivi? Ecco una piccola guida.

Le caratteristiche dell’ambiente

Uno degli aspetti più sottovalutati, nell’acquisto di una stufa a pellet, è la valutazione dell’ambiente in cui la stufa sarà posizionata. A seconda delle dimensioni e delle caratteristiche delle stanze, cambia infatti il tipo di dispositivo. L’obiettivo deve essere quello di installare una stufa efficiente in grado di riscaldare in maniera ottimale l’ambiente, limitando consumi e quindi costi.

Che cosa considerare quindi? Innanzitutto la metratura dei locali e soprattutto in quale stanza sarà posizionata la stufa. Molto importante inoltre verificare l’isolamento termico dell’edificio e le caratteristiche degli infissi. Si tratta infatti di un punto molto importante che determinerà i consumi, l’efficienza e quindi l’effettivo riscaldamento dell’abitazione.

Ultimo ma non meno importante aspetto è la qualità e la tipologia di pellet utilizzato. Esso deve infatti essere innanzitutto idoneo per il tipo di stufa e, per accedere alle detrazioni, dal 2021 deve essere di tipo 1 certificato, come prevede la norma UNI EN ISO 17225-2.

La nuova normativa sulle stufe e caminetti

Efficienza energetica, classe di appartenenza, consumi, tipo di combustibile. Forse non tutti sanno che da alcuni anni sono in vigore una serie di normative che regolano l’utilizzo delle fonti di riscaldamento. Il motivo è essenzialmente quello di ridurre le immissioni inquinanti nell’ambiente. Stato e regioni hanno quindi da tempo introdotto una serie di misure per limitare l’inquinamento, in modo particolare per quanto riguarda il traffico di veicoli e gli impianti di riscaldamento. Una situazione che cambia a seconda delle zone d’Italia dove si risiede. Ecco le normative da tenere d’occhio.

Che cosa dicono le normative

Nel 2021 le normative sulle stufe si sono fatte sempre più stringenti, sia per quanto riguarda la classe energetica che la pulizia di camini e canne fumarie.

Sul sito www.miglioristufe.it è possibile trovare un vasto assortimento, ma per rispettare le normative, occorre acquistare dispositivi con classe non inferiore a 4 stelle. Inoltre è fatto d’obbligo utilizzare solamente pellet certificato di classe 1, secondo quanto dichiarato nella norma UNI EN ISO 17225-2.

Attenzione inoltre a conservare i libretti di impianto che contengono le caratteristiche tecniche e soprattutto i controlli da parte di tecnici abilitati che devono essere svolti obbligatoriamente. In particolare ogni 2 anni per i dispositivi con potenza nominale inferiore ai 15 kW e ogni anno per quelli con potenza superiore.

Le normative riguardano anche le condizioni delle canne fumarie, che devono essere controllate periodicamente, pulite e sottoposte a una corretta e regolare manutenzione. Controlli che servono soprattutto per la sicurezza dei cittadini, oltre che ovviamente alla salvaguardia dell’ambiente.

Come ottenere incentivi e detrazioni

A proposito di detrazioni, anche nel 2021 lo stato ha messo a disposizione incentivi per l’acquisto di dispositivi di riscaldamento eco-sostenibili. Tra le migliori stufe a pellet (vai qui e scopri le offerte!)  occorre quindi verificare quelle con alta efficienza energetica e una potenza che rispetti i limiti imposti dalle normative per ridurre le immissioni dannose per l’ambiente.

Per ottenere le detrazioni in 10 rate suddivise in 10 anni, l’acquisto della stufa a pellet deve rientrare in un più ampio progetto di ristrutturazione o miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile. Nel primo caso la detrazione sarà del 50%, nel secondo caso arriva al 65% della spesa.