Carrozzine per disabili: come orientarsi in fase di scelta

Nel momento in cui si ha un disabile in famiglia, è fondamentale fare di tutto pur di rendere la sua quotidianità il più possibile agevole e pratica. Per questa ragione, individuare la carrozzina per disabili che si adatta nel migliore dei modi alle proprie necessità è molto importante, ma serve valutare tutti gli aspetti che possono incidere in fase di acquisto.

La ricerca della carrozzina per disabili migliore passa in primo luogo dalla valutazione di alcuni aspetti ben precisi. Prima di tutto stiamo facendo riferimento al comfort, senza dimenticare ovviamente il prezzo e le abitudini ed esigenze nella vita di tutti i giorni della persona disabile.

Le carrozzine pieghevoli

Si tratta di una tipologia di carrozzine per disabili che può contare su un telaio ultraleggero che viene creato usando un materiale come l’alluminio. Un telaio molto pratico e confortevole che presenta una tipica forma di S, che ha la capacità di alleviare la pressione sull’intero corpo della persona che usa la carrozzina, in grado di prevenire diverse problematiche non solo a livello lombare, ma anche nella zona più in basso.

Le carrozzine ultraleggeri per disabili

Questi modelli presentano caratteristiche tali per cui si possono trasportare senza problemi, molto leggeri, facili da piegare, ma al contempo ben resistenti. Notevole la gamma di accessori presente su questa tipologia di carrozzina per disabili: una soluzione ideale per chi è alla ricerca di un modello versatile e in grado di garantire prestazioni notevoli, garantendo la possibilità di sfruttare anche una serie di elementi estraibili e regolabili, con tanti optional molto utili.

I fattori da considerare in fase di scelta

Il primo passo è quello di valutare con la massima attenzione la larghezza che caratterizza il sedile. Si tratta di un aspetto che non deve mai e poi mai essere sottovalutato, dal momento c’è una dimensione ben precisa che corrisponde alle necessità di ciascuna persona. Le misure più comuni per la larghezza del sedile sono pari a 40, 45 e 50 centimetri. Da notare come le carrozzine pediatriche presentano una larghezza media pari a 35 centimetri, mentre invece quelle bariatriche possono arrivare anche fino a 75 centimetri di larghezza.

Tra gli altri fattori che fanno la differenza troviamo senz’altro anche la profondità del sedile della carrozzina. Si tratta di un elemento che va misurato partendo dalla zona anteriore fino a quella posteriore. Per individuare la corretta profondità del sedile è bene provvedere alla misurazione a partire dal retro del bacino della persona fino alla zona posteriore degli stinchi nel momento in cui si sta seduti dritti.

Un altro elemento che va considerato è l’altezza del sedile in confronto al pavimento. In base a quelle che sono le esigenze dell’utente che userà la carrozzina, di conseguenza, è fondamentale capire se i piedi pendono oppure rimangono sul pavimento che si trascinano. In entrambi i casi, è chiaro che l’altezza del sedile nei confronti del pavimento non è quella giusta. Qualora la persona avesse l’abitudine di spingersi utilizzando i piedi, ecco che si dovrebbe adeguare tale esigenza all’altezza del sedile rispetto al pavimento.

Anche l’altezza posteriore, così come la presenza di appositi braccioli sono due aspetti molto importanti da valutare. Lo schienale di una carrozzina per disabili può essere oggetto di un’apposita misurazione. L’altezza dello schienale si può estendere anche mediante l’utilizzo di una serie di accessori spesso opzionali. Attenzione anche alla presenza di un poggiapiedi, che possono essere di due tipologie. Stiamo parlando del poggiapiedi swingaway, che ruotano in maniera laterale per permettere al paziente di utilizzare la carrozzina senza troppi problemi. I poggiapiedi rialzati, invece, prevedono la presenza di un cuscinetto atto a supportare il polpaccio, che permette il sollevamento delle gambe e consente anche di svolgere un’azione di prevenzione rispetto alla formazione del gonfiore.