Vendere oro usato, ecco quali sono le regole da seguire
Può capitare in numerose occasioni di avere una spesa imprevista da affrontare oppure c’è l’esigenza di capitalizzare. Ebbene, in tutti questi casi, una delle cose a cui si può pensare è quella di vendere degli oggetti preziosi che sono rimasti inutilizzati per tanto tempo e che potrebbero rappresentare un ottimo strumento per ottenere denaro.
Vendere l’oro usato, quindi, si può considerare un ottimo sistema per poter ottenere un guadagno di tutto rispetto. Il problema, in tutti questi casi, è quello di farlo completamente in sicurezza e, in modo particolare, affidarsi a chi opera da anni nel settore. Mvs Gioielli è uno dei leader nella compravendita di oggetti preziosi sull’intero territorio nazionale. Sono tanti i vantaggi di affidarsi ai suoi servizi: prima di tutto la sicurezza, perché è una gioielleria convenzionata con l’Associazione Nazionale Carabinieri. Poi, le quotazioni vengono date in real time, usando bilancio e monitor a vista.
Occhio ai pagamenti
Seguendo quanto è previsto dal decreto legislativo 231 del 2007, e dalle successive modifiche apportate nel 2011, ecco che si consiglia di accettare solo ed esclusivamente dei pagamenti in contanti caratterizzati da un importo pari o inferiore rispetto a 500 euro. il rischio che si corre, in caso contrario, è quello di dover pagare una multa di notevole importo.
La sola spesa che è ammessa, per ciascuna transazione, è pari a 2 euro. Si tratta, in poche parole, del prezzo della marca da bollo che si deve applicare sul documento di registrazione di ogni operazione. Ogni altra spesa, quindi, non ha ragione d’esserci, a meno che non faccia riferimento a delle richieste particolari dello stesso cliente.
L’oro da gioielleria: ecco le principali caratteristiche
Molto interessante conoscere alcuni dettagli su gran parte dei gioielli in oro che vengono proposti nelle varie gioiellerie. Infatti, questo tipo di oro viene, spesso e volentieri, legato ad uno oppure a vari metalli, con l’obiettivo sensibile di incrementarne il più possibile il suo grado di rigidità.
Sono varie le colorazioni che caratterizzano l’oro da gioielleria e cambiano in base alla tipologia di lega che viene usata, come ad esempio rame oppure argento. L’oro bianco da gioielleria, ad esempio, si caratterizza per essere formato da una percentuale di oro pari al 75%, mentre per il restante 25% è composto da nichel, argento oppure palladio.
L’oro blu da gioielleria, invece, si caratterizza per essere una lega a base di oro e ferro. Una delle sue principali peculiarità è indubbiamente quella di subire un processo termico che ha il fine di ossidare gli atomi di ferro direttamente sulla superficie dell’oro, donandogli quella tipica colorazione azzurra che siamo ben abituati ad ammirare.
L’oro grigio da gioielleria, invece, si caratterizza per essere formato da oro al 75%, con il 15% di argento e il restante 10% a base di rame. Infine, troviamo l’oro rosa, che di solito presenta una composizione preponderante a base di oro (75%), poi rame (20%) e argento (5%). Infine, l’oro giallo è formato da oro per il 75%, poi in misure eguali rame e argento (entrambi 12,5%).